Benvenuti nel sito web della Sezione del CAI di Rieti che si trova in Via Picerli n.59 - 02100 Rieti. Sono gradite fotografie o cartoline illustrate dalle mete dei vostri itinerari che siano a carattere escursionistico, alpinistico o semplicemente mete di vacanza, saranno inserite in un bellissimo album consultabile.
AVVISI IMPORTANTI 1. Si comunica che, in base alle nuove disposizioni emanate dalla sede centrale CAI per adeguamento alle normative di legge vigenti, è fatto obbligo di inserire, nell'anagrafe sezionale, per ogni Socio, i seguenti dati: nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale. Si invitano pertanto tutti i Soci che non lo abbiano fatto a fornire a questa Sezione i dati suddetti via mail all'indirizzo:
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oppure direttamente in Sezione, via S. Picerli n.59 Rieti, durante l'orario di apertura (Mercoledì e Venerdì dalle 19 alle 20). IL PRESIDENTE G.Quadruccio
Regolamento Sezionale per il prestito delle Attrezzature d'Escursione
Relazione del Presidente sull'attività di Sezione dell'anno 2019
STATUTO Sezionale del CAI di Rieti Pagine 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11
PERCHE' ISCRIVERSI AL CAI?
Diventare Soci del Club Alpino Italiano dà a tutti opportunità e vantaggi nel frequentare e fare attività in montagna: grazie ad una storica e solida organizzazione nazionale – il CAI è nato nel 1863 – mai la montagna ti è così vicina e a portata di piede. Il CAI ti permette di vivere la Montagna a 360°: è un'associazione che da sempre opera sotto i diversi aspetti tecnici, culturali ed ambientali legati alla pratica delle attività montane e offre servizi e una frequentazione in sicurezza. Il CAI non chiude per ferie, il CAI ti accoglie in ogni stagione dell’anno, il CAI è la montagna che unisce.
Ogni attività è condivisa nel gruppo, e ciò ti darà ancor più soddisfazione, senso di identità e appartenenza a valori comuni. Il CAI non ha età: da 0 a 100 anni puoi usufruire della sua attività sociale. Iscriversi al Club Alpino Italiano significa, anche, avere la possibilità di accrescere e migliorare continuamente le proprie conoscenze ed esperienze in materia di frequentazione consapevole e corretta della montagna, attraverso il confronto con gli altri associati, la frequentazione ai corsi di formazione e di aggiornamento nelle varie discipline alpinistiche. Se ti iscrivi al CAI hai il diritto di partecipare a tutti i suoi corsi, impari tecniche, aggiorni i tuoi saperi sulla montagna, vivi la montagna con una carica spirituale più ricca e consapevole. Oggi, in un’epoca di crisi economica e di valori, far parte di un grande sodalizio come il CAI fa la differenza: avrai l’opportunità di fare attività continuativa all’aria aperta e in montagna stando in un budget sempre molto contenuto; consoliderai con altri soci i valori dell’amicizia e della condivisione, del rispetto dell’ambiente, dell’avventura e dell’impegno a misurare limiti e potenzialità che hai dentro di te.
COME ISCRIVERSI AL CAI?
Per iscriversi al Club Alpino Italiano è necessario presentarsi presso la sede sociale di Via S. Picerli 59, sottoscrivere la domanda, compilare e firmare l’apposita modulistica differenziata per categoria di Soci, consegnare una foto-tessera e corrispondere la quota associativa annuale.
QUOTE SOCIALI anno 2021 (di entrambi gli importi €28,50 sono di competenza della Sede Centrale) Socio Familiare: Prima Iscrizione €28,00 - Rinnovo €23,00. (di entrambi gli importi €13,31 sono di competenza della Sede Centrale) Socio Giovane (nati nell'anno 2002 e seguenti): Prima Iscrizione €20,00 - Rinnovo €16,00. (di entrambi gli importi €9,69 sono di competenza della Sede Centrale) Socio Giovane in famiglia numerosa (dal 2° socio giovane): Prima Iscrizione €13,00 - Rinnovo €9,00 (di entrambi gli importi € 3,99 sono di competenza della Sede Centrale) Al Socio Juniores (non appartenente a nessun nucleo familiare) di età compresa tra i 18 ed i 25 anni (nati negli anni 1995-2002), I° Iscrizione €28,00, rinnovo €23,00. (di entrambi gli importi €13,31 sono di competenza della Sede Centrale) Contributo spese per invio bollino annuale: € 8,00. Ricordiamo che in caso si voglia versare la Quota Associativa, anticipare la Quota d'iscrizione alle escursioni di più giorni in modalità online, si può anche utilizzare il Codice IBAN del CAI Sezione di Rieti IT68 M 030 6914 6031 0000 0003980
CONSIGLIO DIRETTIVO Eletto dall'Assemblea dei soci del 19 Settembre 2020 ANGELO MARSINI PRESIDENTE
PIETRO RATTI PRESIDENTE ONORARIO COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
CAROLINA CONCETTA CELESTE Membro effettivo DANTE FRANCESCO SPADA Membro effettivo
FRANCESCO SILVESTRI Referente Biblioteca Sezionale
LA STORIA DEL CAI DI RIETI
Le origini del CAI di Rieti
Siamo negli anni Venti. Attorno alla figura di Domenico Rinaldi, futuro ingegnere minerario presso il Ministero dell’Industria e pioniere del CAI di Rieti, si crea un folto gruppo di reatini appassionati di montagna che condividono con lui lunghe sciate ed escursioni sulle vette del Terminillo e del Gran Sasso.
La fondazione della sezione del CAI di Rieti avviene ufficialmente nel febbraio del 1933, dopo che Rieti era attiva dal 1926 come sottosezione di Roma. Per il raggiungimento dell’autonomia è stato determinante l’appoggio di Angelo Manaresi, sottosegretario presso il Ministro della Guerra e Presidente Nazionale del Club Alpino Italiano. In questi anni originari si afferma anche la figura di Alberto Rinaldi, fratello più giovane di Domenico e presidente attivo e stimato del CAI di Rieti.
Numerose da quel momento sono state le gite sociali, i gruppi di villeggianti, gli escursionisti italiani e stranieri che sostano al Rifugio Umberto I al Terminillo, il primo creato sulla cima del Terminilletto nel 1901. Quel rifugio oggi non c’è più ma su quelle spoglie è stato ricostruito fedelmente il rifugio Massimo Rinaldi, dedicato al vescovo “scarpone” zio dei due fratelli. Da rilevare anche la frequentazione delle montagne del Reatino da parte di scienziati e ricercatori, tra questi Carlo Jucci che inizia i suoi studi botanici proprio a Terminillo per conto dell’Università di Pavia, dove nel secondo dopoguerra impianterà il Centro Appenninico di Genetica Vegetale (tutt’ora attivo con l’Università di Perugia).
Le attività del CAI di ieri
Per raggiungere la vetta del Terminillo, prima della costruzione della strada, si arrivava a Lisciano sui muli, in bicicletta o con la carrozza; l’equipaggiamento era modesto e semplice.
Uno dei problemi sentiti da Domenico Rinaldi, che resterà il primo promotore dell’alpinismo reatino e il primo Presidente della sezione (1933-1941), è quello del rilancio turistico del Terminillo: mancava una strada per arrivarci in auto, ed essa viene realizzata per il primo troncone nel 1933, anche grazie all’interessamento di Mussolini che apprezzava il Terminillo. Il completamento della strada fino all’anello di Campoforogna si attua nel ’35, con conseguente incremento di strutture recettive e costruzione degli impianti di risalita, uno sviluppo che si arresta temporaneamente nel ’41. Tante le iniziative hanno contraddistinto la vita del Club di quel primo decennio: gare sciistiche (lo Sci Club Rieti era già nato nel 1928), gite sociali, escursioni su tutto l’Appennino centrale, corsi di alpinismo, culminanti nel ’34 con la pubblicazione di un proprio bollettino mensile CAI. Poi arriva la guerra che inesorabilmente mette fine a quel formidabile percorso di crescita fatto dalla giovane sezione reatina. Le attività riprenderanno faticosamente nei primi anni Cinquanta e verranno accresciute notevolmente negli Settanta e Ottanta con la creazione del Gruppo Roccia, della squadra di Soccorso Alpino, nella realizzazione di spedizioni extraeuropee, nella creazione di un nuovo rifugio ai piedi del Massiccio del Terminillo e raggiungibile attraverso una comoda strada, il Rifugio Angelo Sebastiani.
Le attività del CAI di oggi La montagna si può vivere in tanti modi diversi. Con lo sport e con la cultura. In ogni caso il Club Alpino Italiano può offrire molto, ai Soci e ai non, attraverso la sua lunga esperienza e la competenza maturata in più di un secolo di vita (www.cai.it/). Sempre in crescita la sezione di Rieti con i suoi Gruppi e le sue diversificate attività in montagna, soprattutto nel gruppo del Terminillo, nei Monti Reatini e sulla Laga, ma anche nei parchi dell’Italia Centrale e nel gruppo del Gran Sasso in Abruzzo. Il CAI è a disposizione tutto l’anno con un ricco calendario di attività sociali per tutte le età ed esigenze, nel rispetto dell’ambiente montano. L’Escursionismo e la Sentieristica Si può scegliere tra i diversi sentieri nei boschi o più in quota, al sentiero storico che dal paese di Lisciano sale fino in vetta al Terminillo, al sentiero che porta fino ai diversi cippi di confine, fino al Cammino di Francesco, uno dei più bei percorsi immersi nella natura più preservata della Valle Santa. Molti sono i tracciati escursionistici sulle nostre montagne segnati e cartografati (cfr. la carta del CAI). La sezione provvede anche alla manutenzione della sentieristica per praticare uno sport “a passo lento”tale da permettere di osservare le meraviglie della natura sollecitando inconsapevolmente un viaggio introspettivo. Da queste passeggiate sociali di diverse difficoltà, lunghezza e quota, si ritorna a casa rinnovati, con un alto grado di soddisfazione personale. Per cominciare consulta anche il sito “le mie passeggiate di Giuseppe Albrizio”, socio del CAI di Rieti, e la guida di Andrea Bollati Il Terminillo e i Monti Reatini (Ed. Il Lupo, 2015). L’Alpinismo e gli Sport invernali D’inverno, quando c’è ghiaccio e neve, l’Alpinismo con ramponi e piccozza è praticato soprattutto lungo i canali del Monte Terminillo. Sui Monti della Laga si praticano salite su cascate di ghiaccio. I vari itinerari di salita comprendono oltre le vie classiche, anche quelle più recenti ed esplorative sui diversi versanti della Cresta di Vall’Organo, della Vetta Sassetelli e dei suoi satelliti. Per maggiori approfondimenti utile è la monografia di Vincenzo Abbate, Monte Terminillo (Ed. Aracne 2015). Sul Terminillo si praticano lo sci alpinismo e lo sci di fondo escursionistico; per gli appassionati di sci di fondo c’è il bellissimo circuito in loc. Cinque Confini. Infine con l’uso di ciaspole si possono percorrere molti itinerari anche boschivi, evitando le pendenze troppo pronunciate o ghiacciate. Ricorre da tempo tra i soci del CAI di Rieti il brindisi sulla vetta innevata del Terminillo ogni 31 dicembre: auguri e abbracci si scambiano in tarda mattinata a 2.216 metri. L’Arrampicata Il CAI di Rieti pratica l’arrampicata sia nelle attrezzate palestre naturali in fondovalle (Capolaterra, Cantalice ecc.), sia in quelle della vicina Sabina (Roccantica, Poggio Catino), sia sulle vie di roccia al Terminillo. Il luogo più frequentato è la falesia di Grotti, a 10 km da Rieti, dove sono stati tracciati difficili itinerari nella parte alta delle pareti sopra il paese. Oggi la falesia di Grotti) conta oltre 300 vie di roccia ed è apprezzata dai grandi fuoriclasse per i suoi piccoli appigli e per la qualità spettacolare delle verticalissime pareti in un ambiente naturale molto curato; è frequentata da arrampicatori esperti che provengono da tutta Europa (www.planetmountain.com/rock/italia/Grotti/).
L’Alpinismo Giovanile Il CAI di Rieti vuole essere un’alternativa per i giovani così distratti dai falsi miti televisivi e imprigionati dai social networks; è lontano dallo spirito del CAI il protagonismo esasperato e l’eccesso di sport inteso come mera ed esclusiva prestazione fisica a tutti i costi. La sezione collabora con le scuole del territorio per diffondere il concetto di Montagna come BenEssere, come stile di vita nei suoi molteplici aspetti (sportivi, etici, educativi, emotivi, ambientali, sociali, culturali e spirituali). Insegna ai ragazzi come andare in montagna, come affrontarla divertendosi, ma soprattutto come apprezzarla e rispettarla. La Speleologia E’ un’attività che nel CAI di Rieti nasce intorno al 1988 e che in seguito diviene sempre più sistematica e matura. Si pratica scendendo nelle grotte, nelle cavità della terra e nel sottosuolo delle montagne. Nel CAI di Rieti si è andato sviluppando uno spirito esplorativo nel rilevamento di ambienti ipogei o nelle impegnative uscite dentro grotte attive dove scorre l’acqua. Il Soccorso Alpino e Speleologico Il Soccorso Alpino, composto da volontari, è l'articolazione territoriale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Club Alpino Italiano (CNSAS), a cui lo Stato ha demandato la ricerca, il soccorso ed il salvataggio della vita umana in ambiente montano e impervio. La nascita della stazione di Rieti del Soccorso Alpino avviene nei primi anni Ottanta. Le Attività Culturali Oltre alle escursioni tematiche, legate anche alla scoperta di luoghi poco conosciuti, eremi o santuari diroccati, oltre alla tipologia del trekking urbano dove si unisce la dimensione antropologica con quella storico-artistica, ampio spazio viene riservato agli eventi e alle proiezioni di film e documentari di montagna, attingendo dalla ricca filmografia messa a disposizione dalla Cineteca Nazionale del CAI e dai Festival di Montagna. Si tratta di Montagne nel cuore, un contenitore culturale annuale che la sezione organizza per far conoscere libri, personaggi, protagonisti e le realtà più attuali del pianeta montagna di oggi. Il Coro Quando si va in montagna in genere si apprezza il silenzio dirompente che la abita, e per questo si percepiscono i suoni della natura. Ma quando si conclude una gita, il canto di gruppo è un momento sociale di obbligata e sincera gioia. Così ha avuto origine nel 1994 il Coro CAI Rieti, che vanta oggi un repertorio assai ricco di canti montagna con la riscoperta di canzoni popolari appartenenti alle diverse regioni italiane. Oltre che per il piacere di cantare, il coro nasce anche con lo scopo di coltivare, diffondere e tramandare la passione per il canto, che da sempre ha accompagnato la vita dell'essere umano.
Montagnaterapia Destinata a chi ha delle difficoltà, è un’azione riabilitativa che la sezione di Rieti svolge in stretta collaborazione con la ASL. E’ provato che le dinamiche di gruppo aiutano a risolvere nodi psichici, piccole patologie o disabilità nell’ambiente culturalmente e potenzialmente trasformativo della montagna. In essa aumenta la soglia dell’adattamento degli esseri viventi, la loro ossigenazione e il grado di percezione; la montagna può favorire la concentrazione, l’autostima e la capacità di svuotarsi dallo stress. Montagnaterapia si rivolge anche ai diabetici e a coloro che hanno piccoli problemi cardiopatici. Tutela Ambiente Montano Il CAI ha fin dall’origine l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’interesse per i territori montani, riconoscendone l’importanza, il valore e la necessità di tutela (articolo 1 dello Statuto.) La tutela ambientale del CAI è un impegno di “tutela attiva” e non meramente "passiva e conservatrice". La montagna si compone di paesaggi culturali e naturali, frutto dall’interazione continua tra Uomo e Ambiente. Ambiente naturale e ambiente costruito rappresentano lo scenario dell’operatività TAM della sez. di Rieti riflettendo su inquinamento, biodiversità e sostenibilità con azioni di informazione, educazione e formazione, frutto delle direttive del "Nuovo" Bidecalogo.
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LA SEZIONE